Cos'è l'offesa?
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L'offesa è una sensazione fisica unita a pensieri che le danno significato e la fanno aumentare.
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Ci offendiamo “bene” se diamo retta a qualcuno per noi importante che dà un giudizio negativo su qualcosa che crediamo determini
il nostro valore.
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Spesso non ci accorgiamo che i pensieri che stiamo facendo sono solo pensieri, film mentali, e reagiamo ad essi come se fossero
la realtà.
Quali sono le reazioni all'offendersi?
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quando crediamo che l'offesa dipenda dall’altro, spesso reagiamo con rabbia aggredendo o sminuendo o cercando goffamente
di ignorare
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quando crediamo di essere esattamente come l’altro ci descrive, ci sentiamo tristi perché è come se ci fossimo
abbandonati: non ci sentiamo più noi stessi.
Come ci offendiamo: un automatismo
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offenderci è un nostro comportamento scelto automaticamente
Come ci offendiamo
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per offendersi bisogna giudicarsi (che è il contrario di ri-spettarsi) e temere di non essere amabili
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offendendoci ci immedesimiamo in una specie di dialogo in cui parlano due immagini di noi, quella con cui ci sopravvalutiamo e
quella con cui ci sottovalutiamo
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assorbiti in questo dialogo fra il futuro (ciò che voglio essere) e il passato (ciò che penso di essere stato) non ci accorgiamo
di quello che esiste nel presente
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il dolore dell’offendersi deriva dal non ritenersi amabili perché le due immagini non sono abbastanza simili o dalla parziale
consapevolezza del proprio autoinganno
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per difenderci dal dolore che noi stessi ci procuriamo quando ci offendiamo, aggrediamo o ci sentiamo vittime, in entrambi i casi
non ne traiamo gran vantaggio
Come mai non ha senso giudicarmi
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Se ti chiedi “chi sono?” ti accorgi di essere un soggetto, non un oggetto.
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Come soggetto, non puoi essere definito neppure da te stesso. Ecco che non ha senso tentare di paragonarsi e di giudicarsi,
qualsiasi cosa chiunque dica di te (compreso te stesso).
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Qualsiasi cosa una persona dica credendo di parlare di te, puoi sempre ricordarti che neppure tu sei in grado di definirti, così
non indurrai te stesso a paragonarti e a giudicarti.
Come posso migliorare se non mi giudico, se non faccio autocritica?
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Non puoi migliorare te stesso
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Puoi migliorare il tuo comportamento, la tua respons-abilità di ottenere ciò che vuoi.
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Per non crearti ostacoli a modificare i tuoi comportamenti, ricorda:
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non sei né il tuo comportamento né i risultati che ottieni
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fai attenzione a ciò che ottieni: la buona intenzione non garantisce che il comportamento sia adatto ad ottenere ciò che
vuoi
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individua una tua misura di “abbastanza"
Cosa mi succede se smetto di giudicarmi?
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ti rispetti, magari pianifichi e apprendi, oppure vivi in uno stato di flusso.
Perché a volte non vogliamo smettere di offenderci anche se ci fa male?
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Autocommiserazione: mi ammiro in quanto soffro, dunque devo continuare a soffrire per poter continuare ad ammirarmi.
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A volte non smettiamo di offenderci per difenderci dal dolore dell'offesa: mi inganno per non soffrire dell'offesa e per
continuare a non soffrire devo continuare ad ingannarmi.
Oltre al dolore dell'offesa c'è di peggio: l'alienazione
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Immedesimandoci nel film di noi ideali otteniamo di non sentire dolore, con lo svantaggio di alienarci da noi stessi.
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Immedesimandoci in un ruolo cerchiamo il senso di noi stessi dove non c'è: in una parte del film di noi ideali.
Come offendendomi induco gli altri a offendersi
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Offendendomi propongo all'interlocutore la mia visione alienante del mondo, per comprendermi lui la assume implicitamente e si
offende a sua volta.
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Tutti insieme e ciascuno, nel tentativo di non soffrire l'alienazione, ci alieniamo ancora di più e invitiamo gli altri a
farlo.